(19.03.2018)
Calano del 23% le adozioni internazionali. Sono 1.439 i bambini che nel 2017 hanno trovato una famiglia in Italia, contro i 1.872 dell’anno precedente. E’ quanto emerge dal documento reso noto dalla Commissione adozioni internazionali che nei giorni scorsi ha diffuso i dati degli ultimi due anni, oltre a quelli relativi a gennaio 2018.
Un documento, fa sapere la Cai, che “rappresenta il primo di una più ampia e cadenzata serie di appuntamenti informativi per riflettere e agire per la cura e il benessere dei bambini e delle coppie adottive nell’auspicio di una rinnovata attenzione, a tutti i livelli di responsabilità, ai loro bisogni ed esigenze”. Per questi motivi la Commissione ha ripristinato “la continuità nel monitoraggio dei dati relativi alle adozioni internazionali nel nostro Paese”.
Nel 2017 sono state 1.168 2017 (1.548 nel 2016) le coppie che hanno richiesto l’autorizzazione all’ingresso in Italia di minori stranieri e in media ognuna ha richiesto l’ingresso di 1,2 minorenni all’anno. Un dato che testimonia “l’apertura degli aspiranti genitori adottivi all’accoglienza di più bambini e bambine che spesso appartengono ad una stessa fratria”.
Le regioni. Le coppie più attive risultano quelle delle aree del centro e del nord del paese: ai primi posti Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Liguria mentre i valori più bassi si rilevano nelle regioni del sud e delle isole, in particolare Sicilia e Sardegna. Fa eccezione la Valle d’Aosta, regione nella quale non si sono perfezionate adozioni nei due anni.
Da dove arrivano i bambini
I paesi di provenienza passano da 44 a 41. Escono di scena Bosnia e Erzegovina, El Salvador, Kazakistan, Mali, Repubblica Ceca ed entrano Honduras e Costa d’Avorio. Cambia l’ordine interno ai primi venti paesi per numero di minori adottati “ma non la sostanza”, spiega la Commissione, che indica in Federazione russa (la prima con il 16% di minori a cui è stata rilasciata l’autorizzazione sia nel 2016 che nel 2017), Colombia, India, Ungheria, Polonia, Vietnam, Brasile e Cina i principali Paesi di provenienza dei bambini, con la sola eccezione della Bielorussia che scivola dall’ottavo posto del 2016 al diciottesimo del 2017. Dai primi dieci paesi arriva il 73% del totale degli ingressi avvenuti nel corso del 2017 (1.044 bambini dei 1.439 complessivi).
Età media dei bambini sempre più alta
Nel 2017 quasi un bambino su due aveva tra i 5 e i 9 anni al momento dell’ingresso in Italia. E’ questa la classe di età più rappresentata, mentre nel 2000 – anno di avvio del mandato della Commissione per le adozioni internazionali – la fascia di età prevalente era quella da 1 a 4 anni.
Nel 2016 (44%) e ancor più nel 2017 (47%) dunque il primato della classe di età 5-9 anni si consolida: poco meno della metà dei bambini appartiene a questa fascia. “Un dato – sottolinea il report – che è da mettere in relazione alle funzione sussidiaria dell’adozione internazionale considerata sempre più un istituto cui ricorrere se non si ravvisino idonee condizioni di accoglienza all’interno del Paese stesso”. Stabile nel biennio la distribuzione nella altre fasce di età: il 39% ha tra 1-4 anni e 13% nel 2016 e 12% nel 2017 ha più di 10 anni. Un travaso si ha invece tra la classe dei bambini piccolissimi, di età inferiore all’anno, con quelli di 5-9 anni: calano i primi dal 4% del 2016 all’1% del 2017, crescono i secondi dal 44% del 2016 al 47% del 2017.
Così a gennaio 2018
La Commissione ha poi diffuso i dati di gennaio 2018, mese che “storicamente rappresenta il picco verso il basso del numero di richieste di autorizzazione all’ingresso di minori stranieri a scopo adottivo pervenute alla Cai”. Sono 59 le coppie italiane che hanno concluso il percorso adottivo con l’ingresso in Italia di almeno un minore. La regione con il più alto numero di ingressi è la Lombardia mentre “è da notare che sono diverse le regioni che in questo mese non hanno concluso adozioni internazionali” (Calabria, Molise, Umbria, Friuli Venezia-Giulia e Valle d’Aosta).
Ciascuna delle restanti 14 conta, invece, un numero di coppie che non supera le 7 unità. Sono stati 67 i minori autorizzati all’ingresso; perlopiù appartengono alla fascia di età compresa tra i 5 e i 9 anni (57% del totale), consolidando la prevalenza di questa classe di età negli anni e la crescita più in generale dell’età media degli adottati. Limitatissimi i casi di ingressi di bambini con età inferiore all’anno, così come con più di 10 anni. La Federazione Russa, come ormai rilevato da diversi anni, rimane il Paese di provenienza con il più alto valore di minori adottati .
(fonti : http://www.commissioneadozioni.it – http://www.redattoresociale.it/